C’è un nostro amico, un mezzo-geek invasato con i videogame ed altre robe “made in Jappo/Korea”, che qualche anno fa subì una sconfitta dalla propria ragazza: leì risolse il cubo di Rubik, davanti ai suoi occhi, in circa 5 minuti. Puoi a malapena immaginare il disagio del nostro uomo, afflitto e piegato dalla mente della sua donna, totalmente estranea ad ogni forma di algoritmo complesso.
Proprio qui inizia la sua storia, da una forte motivazione a imparare e primeggiare in qualcosa che lui, come pochi altri, sa fare e/o vorrebbe fare.
Ti proiettiamo nella scena, tanto divertente quanto ricca di significato.
Dan (così si chiama) decide di andare al centro commerciale e comprare un bel Rubik’s Cube, in modo da iniziare l’allenamento il più presto possibile. Una volta a casa si piazza davanti al pc e, scartato il nuovo giocattolino, aggredisce YouTube in cerca di qualche video tutorial per poter velocizzare al massimo la sua rivincita. Già dai primi risultati gli è chiara la base dell’algoritmo risolutore: trik, trak, gira di qua e di là... il fomento è ai massimi livelli. Ad un tratto, oltre a non riuscire a pareggiare i tempi dei suoi maestri virtuali, si accorge che mancano degli step importanti: ok la croce, ok prima faccia e poi al secondo strato si blocca. Niente panico, c’è papà Google: “cubo di rubik metodo a strati”... TATAAAAAN! Dan scopre, sfogliando i risultati della ricerca, che esistono più metodi per risolvere il rompicapo e, sorpresa delle sorprese, la soluzione appena intrapresa (la stessa utilizzata dalla sua ragazza) è quella più lenta. Scavando più a fondo, tra i forum più nerd dell’ambiente, dopo qualche ora Dan impara il significato della parola “speedcubing” (disciplina sportiva in cui si gareggia risolvendo il cubo di Rubik nel minor tempo possibile, ndr), la teoria sottostante il metodo Petrus e l’applicazione di base del metodo Fridrich (quest’ultimo è il metodo più veloce e anche il più impegnativo, ndr)... insomma, inizia ad assumere quella forma da vero nerd-nosferatu assetato di potere e con la vittoria in pugno. A questo punto, a Dan non manca altro che un bel video dimostrativo e, dopo un numero non ben definito di video mediocri e/o poco chiari, finalmente trova il tutorial assoluto. Non resta altro che fare pratica...
Ti anticipiamo che, in meno di 3 giorni, Dan ha imparato a risolvere il cubo in solo 2 minuti e nella settimana successiva il suo record si aggirava intorno ai 40 secondi.
DUNQUE. (Ci farete l’abitudine...)
Sappiamo tutti che YouTube è una fonte interminabile di video tutorial e funziona! Tutti attingiamo perle di insegnamento da elementi simil- FreakBoy87, B-nazgul2001 o Fr4nc3sc4. L’aspetto cruciale del discorso è semplice: che qualità possiamo aspettarci?
Ci sembra evidente che un’ambiente come quello, nella fattispecie, di YouTube è un ambiente molto dispersivo, possiamo trovarci di tutto: clip audio e/o video, video home made di ogni genere, materiale cosiddetto “for fun” di amici di amici di amici, tralier, convegni, bla bla bla E ANCHE VIDEO TUTORIAL. Lo stesso discorso è quasi completamente applicabile anche a Vimeo o, ad esempio, a DailyMotion.
Pensa di avere a disposizione una piattaforma su cui cercare e caricare proprio QUEL tipo di media. Gli utenti di KeenAct che imparano possono essere gli stessi utenti che insegnano. Pensa, ad esempio, se Dan avesse avuto la possibilità di usare KeenAct. Magari il campione del mondo di speedcubing Feliks Zemdegs avrebbe avuto il suo canale dedicato e Dan avrebbe potuto ottenere tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno proprio da Mr.Zemdegs in persona. Non sarebbe fantastico? Ogni passione, spesso e volentieri, si traduce in competenza. Ogni competenza è ORO per i navigatori della rete che CERCANO.
Creare nel web un’oasi in cui tutti quelli che sanno fare qualcosa, possano diventare maestri per altri. Questo è il nostro sogno. Condividere la conoscenza in modo intelligente, in modo efficace e divertente... è questo ciò che vogliamo ed è per questo che KeenAct lo saprà fare.
Proprio qui inizia la sua storia, da una forte motivazione a imparare e primeggiare in qualcosa che lui, come pochi altri, sa fare e/o vorrebbe fare.
Ti proiettiamo nella scena, tanto divertente quanto ricca di significato.
Dan (così si chiama) decide di andare al centro commerciale e comprare un bel Rubik’s Cube, in modo da iniziare l’allenamento il più presto possibile. Una volta a casa si piazza davanti al pc e, scartato il nuovo giocattolino, aggredisce YouTube in cerca di qualche video tutorial per poter velocizzare al massimo la sua rivincita. Già dai primi risultati gli è chiara la base dell’algoritmo risolutore: trik, trak, gira di qua e di là... il fomento è ai massimi livelli. Ad un tratto, oltre a non riuscire a pareggiare i tempi dei suoi maestri virtuali, si accorge che mancano degli step importanti: ok la croce, ok prima faccia e poi al secondo strato si blocca. Niente panico, c’è papà Google: “cubo di rubik metodo a strati”... TATAAAAAN! Dan scopre, sfogliando i risultati della ricerca, che esistono più metodi per risolvere il rompicapo e, sorpresa delle sorprese, la soluzione appena intrapresa (la stessa utilizzata dalla sua ragazza) è quella più lenta. Scavando più a fondo, tra i forum più nerd dell’ambiente, dopo qualche ora Dan impara il significato della parola “speedcubing” (disciplina sportiva in cui si gareggia risolvendo il cubo di Rubik nel minor tempo possibile, ndr), la teoria sottostante il metodo Petrus e l’applicazione di base del metodo Fridrich (quest’ultimo è il metodo più veloce e anche il più impegnativo, ndr)... insomma, inizia ad assumere quella forma da vero nerd-nosferatu assetato di potere e con la vittoria in pugno. A questo punto, a Dan non manca altro che un bel video dimostrativo e, dopo un numero non ben definito di video mediocri e/o poco chiari, finalmente trova il tutorial assoluto. Non resta altro che fare pratica...
Ti anticipiamo che, in meno di 3 giorni, Dan ha imparato a risolvere il cubo in solo 2 minuti e nella settimana successiva il suo record si aggirava intorno ai 40 secondi.
DUNQUE. (Ci farete l’abitudine...)
Sappiamo tutti che YouTube è una fonte interminabile di video tutorial e funziona! Tutti attingiamo perle di insegnamento da elementi simil- FreakBoy87, B-nazgul2001 o Fr4nc3sc4. L’aspetto cruciale del discorso è semplice: che qualità possiamo aspettarci?
Ci sembra evidente che un’ambiente come quello, nella fattispecie, di YouTube è un ambiente molto dispersivo, possiamo trovarci di tutto: clip audio e/o video, video home made di ogni genere, materiale cosiddetto “for fun” di amici di amici di amici, tralier, convegni, bla bla bla E ANCHE VIDEO TUTORIAL. Lo stesso discorso è quasi completamente applicabile anche a Vimeo o, ad esempio, a DailyMotion.
Pensa di avere a disposizione una piattaforma su cui cercare e caricare proprio QUEL tipo di media. Gli utenti di KeenAct che imparano possono essere gli stessi utenti che insegnano. Pensa, ad esempio, se Dan avesse avuto la possibilità di usare KeenAct. Magari il campione del mondo di speedcubing Feliks Zemdegs avrebbe avuto il suo canale dedicato e Dan avrebbe potuto ottenere tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno proprio da Mr.Zemdegs in persona. Non sarebbe fantastico? Ogni passione, spesso e volentieri, si traduce in competenza. Ogni competenza è ORO per i navigatori della rete che CERCANO.
Creare nel web un’oasi in cui tutti quelli che sanno fare qualcosa, possano diventare maestri per altri. Questo è il nostro sogno. Condividere la conoscenza in modo intelligente, in modo efficace e divertente... è questo ciò che vogliamo ed è per questo che KeenAct lo saprà fare.